Vino Polvere di Ippocrasso.

Un vino antico, di origini medievali. Aglianico del Vulture, Cabernet Sauvignon e Merlot

Esploriamo insieme il segreto del vino medievale polvere di Ippocrasso, noto comunemente come vermut, arricchito da una miscela unica di spezie e ingredienti alimentari.

Elaborato secondo un'antica ricetta risalente al 1.000 d.C. conservata gelosamente dal Museo Archeologico Nazionale della Val D’Agri a Grumento Nova, in provincia di Potenza, questo vino medievale polvere di Ippocrasso è una straordinaria bevanda che offre un viaggio nel tempo, permettendo di assaporare i racconti del passato attraverso gusti e profumi ormai dimenticati.

La bevanda, aromatizzata con cannella, pepe nero, zenzero, galanga secca e miele, si basa su una tradizione che risale all'epoca medievale. Una storia avvolta nell'antichità che si svela attraverso ogni sorso, consentendo di riscoprire le radici della cultura e delle tradizioni perdute nei meandri dei secoli.

Origine del nome e trama storicaL'Ippocrasso, bevanda dalle antiche origini greche a base di vino rosso, si presume abbia fatto la sua comparsa fin dal 460 a.C., grazie all'utilizzo curativo del medico Ippocrate. La conservazione e il perfezionamento del sapore avvenivano mediante l'aggiunta attenta di ingredienti come miele, ginepro, mirto, cannella, menta, olio di cedro, resine estratte da piante e alberi come lo storace o il terebinto, oltre al Cyperus, la pianta acquatica da cui si ricavava il papiro. Durante il Medioevo, la preparazione del "vino ippocratico" si arricchì ulteriormente dei profumi e dei sapori delle nuove spezie introdotte dai Veneziani. Artemisia, cardamomo, cannella, chiodi di garofano, mirra e rabarbaro si unirono alla miscela, rendendo Torino, Firenze e Venezia celebri centri di produzione di liquori e vini ippocratici. Luigi XIV (1643-1715) ne divenne un appassionato sostenitore, contribuendo a diffonderne la moda nelle corti europee. Servito tradizionalmente alla fine dei pasti, in abbinamento a dolci e marmellate, la bevanda rimase popolare fino al XVII secolo, quando fu gradualmente sostituita dagli alcolici distillati. In tempi più recenti, cambiò nome da "ippocrasso" a "vermouth", in onore dell'erba aromatica predominante nella sua preparazione: l'artemisia, conosciuta in tedesco come vermut.

Caratteristiche e composizioneLa base del vino medievale polvere di Ippocrasso è composta da Aglianico del Vulture, Cabernet Sauvignon e Merlot, con una gradazione alcolica del 15% vol. La produzione è interamente artigianale, seguendo la tradizione medievale di filtraggio con panni.

Abbinamenti per il vino medievale polvere di IppocrassoPer apprezzarlo al meglio, si consiglia di gustare questo vino fresco a una temperatura di 6-8°C. Si sposa splendidamente con dolci, in particolare cioccolato fondente, ma anche con formaggi erborinati, piccanti e medio/stagionati, abbinati a composte o confetture. Un esempio irresistibile? Provate ad accostarlo al pecorino di Moliterno con acini d'uva caramellati o insieme a un gorgonzola piccante con marmellata di mandarino. Risulta ideale anche con dolci che emanano profumi di cannella e frutta del sottobosco, tipica del vitigno Aglianico. Il vino di Ippocrasso fa parte degli ingredienti di panettoni e colombe artigianali, arricchiti da cioccolato fondente e uvetta all’Ippocrasso. Un tocco di curiosità? Si può apprezzare anche in abbinamento ad altre bevande, soprattutto con le birre artigianali.

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